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25 novembre 1970, Quartier generale della base militare di Ichigaya, a Tokyo. Yukio Mishima - uno dei piů importanti scrittori e intellettuali giapponesi del '900 - si uccide facendo seppuku, il tradizionale suicidio per sventramento. Pochi minuti prima, con l'aiuto di quattro membri del Tatenokai (l'associazione paramilitare da lui fondata nel 1968), aveva preso in ostaggio il generale a capo della guarnigione, e aveva incitato inutilmente i soldati dello Jietai (le Forze armate di autodifesa) alla ribellione contro la progressiva "occidentalizzazione " della nazione nipponica, una ribellione che aveva come scopo la restaurazione dell'autoritŕ imperiale e della potenza militare giapponese. Henry Scott Stokes, inviato del "Times" a Tňkyo e amico intimo di Mishima, fu l'unico occidentale a poter assistere alle varie fasi del processo che ne seguě, ed č da questo avvenimento che il giornalista prende spunto per narrarci la vita di un personaggio straordinario. Romanziere, saggista, autore teatrale, attore e regista, cultore di arti marziali e di body building, Mishima č stato un artista affascinante e discusso (anche a causa della sua malcelata omosessualitŕ), nonché lo scrittore giapponese piů conosciuto e tradotto in Occidente. Scott Stokes lo racconta amalgamando le numerose esperienze vissute con lui, le testimonianze raccolte direttamente da familiari, colleghi e amici, e la disamina, lucida e puntuale, delle opere piů importanti.