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La cura – intesa come rapporto tra medico e paziente – attraversa la storia dell’umanità e si modifica con essa: dalla medicina dei primordi alla iper-specializzazione dei nostri giorni, il valore del prendersi cura (I care) scandisce la sua evoluzione e ne indirizza diagnosi e terapia. Oggi, nella postmodernità, all’apice del suo successo, la medicina è scossa da un’ennesima rivoluzione: scompaiono i concetti di malattia e salute strettamente intesi, per lasciare spazio al nuovo concetto di "ben - essere"; si aprono le nuove sfide rappresentate dalla bioetica, dall’epigenetica e dall’ingegneria molecolare nel mondo globalizzato e interconnesso; la medicina positivista occidentale è costretta a rapportarsi con le medicine alternative e tradizionali dell’Oriente; infine, si inizia a indagare e a sperimentare l’efficacia di cultura, arte e musica nel percorso terapeutico. Questo saggio mira non solo a ripercorrere la storia di un’attività tanto complessa quanto indispensabile, ma anche e soprattutto a delineare il senso ultimo della cura nella comunità di destino. E lo fa cercando di rispondere a un interrogativo che è anche una sfida: può oggi la scienza, e in particolare quella medica, valutare l’essere umano nella sua complessità e, in un futuro che è già qui, accompagnarlo in una evoluzione che si preannuncia radicale?