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Fiume, 1920. In una delle case in stile liberty della cittŕ vivono famiglie di diverse identitŕ, cultura e provenienza: italiani, ungheresi, ebrei polacchi, croati. Da qui comincia il romanzo che attraversa circa ottant'anni, nel corso dei quali le vicende degli abitanti di via Rossini scorrono parallele a quelle di Fiume, all'inizio corpus separatimi del Regno di Ungheria, poi Stato libero prima di diventare italiana, quindi annessa alla Germania, jugoslava e infine croata. Fonte e mediatrice del racconto č Elena Superina, la cui intensa e complessa esperienza umana introduce e filtra i grandi fatti della storia del Novecento, che ha visto in questa cittŕ a maggioranza italiana un importantissimo teatro di accadimenti complessi e ancora oggi di difficile comprensione e accettazione. Vera protagonista del romanzo, basato su fatti storici realmente accaduti, resta Fiume, che si esprime in fiumano, croato e yiddish, che non č jugoslava, non č ungherese, non č solo italiana e, come i grandi personaggi, ha un'individualitŕ irriducibile. "Il vento degli altri" č un romanzo di voci, che vuole trasformare la memoria in presenza, il tempo del passato nella storia di tutti.