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Se la lepre di Vatanen era un richiamo alla libertŕ, questa volta č la presenza ben piů ingombrante di un orso a catapultare il nuovo romanzo di Paasilinna tra avventure esilaranti e profonde riflessioni. L'animale, regalato al pastore protestante Oskari Huuskonen e da lui allevato, incarnerŕ, per quest'uomo di mezz'etŕ incastrato tra crisi di vocazione e crisi coniugale, una via di Riga: battezzandolo Satanasso, il pastore sembra giŕ intuire che quel curioso compagno lo invita a varcare i limiti della sua vita frustrata da religioso di provincia. Congedato dal vescovo per le sue posizioni poco ortodosse (come quando vagheggia di un Gesů "ministro del governo rivoluzionario"), per il reverendo inizia cosě una deriva geografica ed esistenziale: prima il letargo con l'orso e il risveglio dei sensi con la giovane etologa che lo assiste, poi il viaggio, in bilico tra sacro e profano. Paasilinna ritrova nelle vicende del pastore e del suo peloso Sancho Panza una grande felicitŕ creativa, alternando invenzioni picaresche e interrogazioni filosofiche sulla prossimitŕ tra naturale e soprannaturale, alla ricerca di una fede piů autentica nell'uomo e nella vita.